Una serie di sfortunati… libri!

Sto leggendo pochissimo e svogliatamente. Sarà la primavera, sarà che Aprile dolce dormire, sarà il lavoro che ha accelerato il ritmo e rallentato le mie capacità cognitive quando finalmente ne esco, oppure sarà che sono incappata in una fila di letture veramente brutte, o inadatte al momento.

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Tutto è iniziato con “C’è chi dice di volerti bene”, di Sara Gazzini. Non so neanche bene perché lo abbia pescato dallo scaffale e messo nella pila degli acquisti, probabilmente per via della copertina: questa donna dai capelli rossi immersa nell’acqua coi pesciolini che nuotano mi avrà ricordato Ariel. Ad ogni modo, vorrei non averlo scelto. Non solo banale, non solo pieno di concetti triti e ritriti, ma anche di una noia mortale. Eppure la terza di copertina assicurava “pagine di risate, lacrime, divertimento puro”. MA DOVE?? Otto donne che soffrono il mal d’amore si riuniscono in un garage per sottoporsi a una terapia di gruppo con una psicologa esperta nel settore. Le “Innamorate Anonime”. E già stavo per ficcarmi due dita in gola. Raccontano a turno la loro storia, il loro tormento, le loro delusioni. Situazioni talmente stereotipate e dall’esito talmente scontato che viene voglia di entrare nel libro e prenderle a schiaffi, tutte e otto. Nove, con la dottoressa spocchiosa e snob che somministra consigli che al confronto i biglietti dei Baci Perugina sembrano massime di Platone. Brutto, brutto, brutto. Insulso, ecco. Voto: 3/10

Secondo scoglio: “La scopa del sistema”, David Foster Wallace. E qui me ne rammarico, di

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 non essere riuscita a terminarlo. Mi sono ripromessa di riprenderlo quando avrò la mente un po’ più sgombra e le giornate un po’ meno affollate. Quando avrò la concentrazione necessaria a districarmi in quel labirinto che è la scrittura di Foster Wallace, un caleidoscopio di stili differenti, punti di vista alternati, frammenti di e-mail, documenti, telefonate, monologhi interminabili, racconti nel racconto, esercizi stilistici, paradossi… Inoltrarmi in questo romanzo è stato come trovarmi davanti a un puzzle di migliaia di pezzi, di quelli che a incastrarli tutti ci vogliono mesi, e ci vuole pazienza e ti viene voglia di mollare. Ma a pensarci bene, nonostante la fatica, quando incastri l’ultimo pezzetto e ammiri il quadro completo ti accorgi che è un capolavoro. Ecco, io credo che questo romanzo sia così. Credo che lo odierò fino all’ultima pagina, che sarà una fatica immane portarlo a termine, ma che poi, quando avrò incastrato l’ultimo tassello lo ammirerò e mi accorgerò di quanto è bello. O anche no, chi può dirlo.

9788831723695_0_0_0_75Terza delusione: “Tutti i bambini perduti”, Kate Atkinson. L’ho faticosamente portato a termine oggi, solo perché non mi andava di lasciarne un altro a metà. Io non so nemmeno dirvi bene di cosa parli. Dovrebbe essere una crime story… è un minestrone. Di quelli annacquati, per giunta. Al di là dei fatti improbabili che vengono narrati, sono oltre 300 pagine di nulla, per me. Non c’è una storia, non c’è filo logico, niente indagini, niente connessioni tra i personaggi (il più simpatico è il cane!). Si parte da un evento, un ex-poliziotta che d’impulso compra niente meno che una bambina (ve l’avevo detto che i fatti sono improbabili), per poi passare a un altro evento che con questo non c’entra nulla, per poi introdurre personaggi che non fanno niente se non pensare, pensare, pensare. E ricordare. Arriviamo a sapere tutto del loro passato: dove hanno passato le vacanze, cosa hanno ricevuto per Natale, dove andavano in vacanza con i genitori, quando hanno perso la verginità. Ma con la storia narrata a malapena si capisce cosa abbiano a che fare. Trecento pagine di divagazioni per poi risolvere un crimine (che non c’entra niente con la bambina comprata, che poi è la bambina in copertina) in 3 pagine. E un fumetto con mille punti interrogativi che sboccia dalla mia faccia perplessa. Voto: 3/10 ad essere buoni.

 

2 pensieri su “Una serie di sfortunati… libri!

  1. Aussie Mazz ha detto:

    Nella mia vita ho lasciato a mezzo pochissimi libri, perché è una cosa che proprio non mi piace fare, e immagino sia stata molto dura trovarsi di fronte ad una raffica di letture mediocri che hanno minato la forza di volontà. ;P Complimenti per la resistenza.

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